Manifesto per proteggere i bambini in rete

L’11 febbraio di ogni anno si celebra il “Safer Internet Day” con l’obiettivo di promuovere un ambiente online più sicuro per i bambini e ragazzi di tutto il mondo. Anche quest’anno si è celebrato contemporaneamente in oltre 100 nazioni confermandosi un evento di riferimento nel l’ambito della sicurezza online. 
Scopriamo insieme il manifesto all’insegna del motto “Together for a better internet”. Leggi di più nel corso dell’articolo. 


Manifesto per proteggere i bambini in rete: di cosa si tratta


Il Manifesto per la protezione dei diritti dei bambini nell’ambiente digitale si pone come obiettivo quello di riuscire a creare un ambiente online sicuro, inclusivo e rispettoso grazie al coinvolgimento e al supporto di:
-    istituzioni;
-    scuola;
-    famiglie;
-    aziende.
Il Telefono Azzurro è in prima linea su questo fronte, consapevole dei rischi che si corrono come il cyberbullismo, abuso online e violazione della privacy. Per questo raccoglie la sfida e in un manifesto mette nero su bianco come proteggere i più piccoli dai rischi della rete. 
«I giovani sono consapevoli dei rischi delle piattaforme digitali e la loro presenza nella rete – ha spiegato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - è molto ampia e diversificata, così come ampia e diversificata è la rete stessa. La necessità primaria è quella di educare al meglio i nostri ragazzi per formare gli adulti di domani: i giovani devono poter governare, senza difficoltà, gli strumenti digitali e comprenderli a fondo. È certamente una sfida epocale». 
Negli anni, aggiunge Caffo, «ho visto i ragazzi diventare più fragili. Il sistema digitale offre ai giovanissimi piattaforme di gioco e social, su cui passare il tempo e scambiarsi i compiti, e questo li destina spesso ad una mancanza di relazioni empatiche e a vivere in dimensioni irrealistiche. Perché le aziende tecnologiche prestano tanta attenzione a cancellare l’odio e la violenza da queste piattaforme? Per far sì che gli utenti, ragazzi in testa, si ritrovino sulle piattaforme con un certo benessere, che li porti a comperare con micropagamenti, a scambiarsi dati.

Fuori il mondo è violento, dentro invece il mondo social risulta protetto: l’utente esce dalla sfera dei rapporti prossimi, si muove su dimensioni – culturali, linguistiche e anagrafiche – più ampie, in cui assume una identità che non è quella discriminata ogni giorno, ma quella di un personaggio di una certa saga, e che gli permette di sottrarsi alla continua valutazione della scuola».
Ma leggiamo insieme qualche dato che fotografa meglio la situazione.


Manifesto per proteggere i bambini in rete: una fotografia attuale


Nell’ambito di ricerche riguardo all’uso dei dispositivi digitali da parte dei giovani emerge che il 44% dei ragazzi e delle ragazze dichiara di essere connesso tra le 3 e le 4 ore al giorno. La maggior parte di essi è iscritto ad almeno un social network e il 34% dichiara di avere un profilo su più di 3 social. Il mondo virtuale è in continua evoluzione e i giovani dimostrano di saper stare al passo con i cambiamenti. 
Il 76% dei giovani sa come funzionano gli algoritmi e utilizzano l’AI.

Tuttavia, contro il 71% (66% nel 2024) di studenti che ritiene possibile influenzare gli algoritmi, solo il 4% è contrario e il 22% non si pone la domanda.
La rete è un mondo complesso ed è sempre più necessario acquisire le competenze per gestire tale complessità. Anche in famiglia. 


Telefono Azzurro ribadisce che è fondamentale accompagnare i minori verso un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali, promuovendo competenze critiche e favorendo il dialogo tra scuola, famiglia e istituzioni. Come si può fare?
Caffo risponde così: «È essenziale che l’impegno in questo settore sia collettivo e da qui nasce il coordinamento con il Garante per la protezione dei dati personali, ossia della privacy, e con l’Agcom, l’Autorità Garante delle Comunicazioni, perché aumenti l’attenzione agli scenari complessi che l’entrata del digitale nel lavoro, nella sanità, nella vita famigliare ha contribuito a formare».

Quello che manca, aggiunge, è la presenza di divieti spesso inascoltati in diversi Paesi. Occorre che ci siano delle regole condivise e valutare impatto normative sui diritti dei minori. 


Manifesto per proteggere i bambini in rete: consigli per i genitori


Come districarsi in questo mondo per alcuni nuovo? Noi di Mancini junior abbiamo pensato di offrire qualche consiglio ai genitori. Innanzitutto, bisogna conoscere il mondo virtuale in cui si muovono i nostri figli. Poi cercare di essere sempre aperti al dialogo e confrontarsi.
Intavolare dei discorsi inerenti la sicurezza digitale e chiedere loro come si proteggono o, se in difficoltà, sanno come muoversi. Partecipa attivamente a un dialogo costruttivo, immergiti nel loro mondo e insegna loro il rispetto e la lealtà anche online.
Infine, crea occasioni per fare ricerche o lavori insieme in Internet, trova un hobby o, perché no, fate shopping insieme scegliendo le credenziali adatte e salvando le password. 
E tu insegni ai tuoi figli ad usare consapevolmente i dispositivi e connettersi con il mondo? Essere informati è il primo vero passo verso la consapevolezza.  


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