Il dolore dei bambini: guai a sottovalutarlo!

“Un bacio della mamma e la bua va via”: quante volte abbiamo (sentito) pronunciare questa frase e quanto di vero c’è in essa? Numerosi studi confermano che, se da un lato il bacio di chi ti ama è il più potente antidolorifico al mondo, altrettanto vero è il dolore provato dai bambini.

Fino a qualche anno fa, infatti, si pensava che i bambini addirittura non potessero provare dolore, attuali ricerche, invece, ribaltano la questione. Ebbene sì i bambini soffrono quanto e più degli adulti.

Approfondisci il tema con noi di Mancini junior nel corso dell’articolo.

Il dolore dei bambini: gli studi

Studi scientifici dimostrano che sin dalla 23esima settimana di gestazione il feto prova dolore. Questo perché possiede più ricettori di dolore rispetto agli adulti e anche perché, le fibre nervose deputate a far riconoscere il dolore in tempo, si sviluppano con il passare degli anni e lo sviluppo corporeo.

Questo, in breve, vuol dire che i bambini sin da piccolissimi soffrono e, dunque, meritano al pari degli adulti la giusta attenzione e il giusto approccio. Come comportarsi? Leggiamo insieme i dati dell’ultima ricerca in merito.

Il dolore dei bambini: la ricerca

Tutto parte da AstraRicerche che ha condotto un’indagine ponendo al centro il dolore. Se 7 adulti su 10 soffrono, 8 su 10 ignorano la possibilità che a soffrire possano essere proprio i bambini. Tutta colpa di un pregiudizio che è necessario accantonare.

AstraRicerche, infatti, ci porta a spostare la riflessione sul modo in cui noi adulti trattiamo (e talvolta) ignoriamo il dolore dei più piccoli. Questi i dati. Almeno una volta a settimana 4 adulti italiani su 10 accusano un dolore costante che nel 68% dei casi è limitante. Ciò vuol dire che impedisce loro di svolgere azioni quotidiane come camminare, lavorare, ecc. Alla luce di questi dati i pediatri italiani, dal canto loro, invitano a trattare con la stessa attenzione e consapevolezza il dolore dei bambini.

Quanti di noi presi dalla frenesia del quotidiano liquidiamo con un “passerà” un mal di testa o un mal di pancino? E quante volte mettiamo sul tavolo degli imputati la Tv, l’eccessivo uso dello smartphone o il poco sonno come causa del malessere? Ebbene dobbiamo imparare in primis noi stessi a intercettare, approfondire il tema del dolore e trovare soluzioni adeguate all’età pediatrica.

Gianvincenzo Zuccotti, prorettore ai rapporti con le istituzioni sanitarie dell’università Statale di Milano e direttore del dipartimento di Pediatria dell’ospedale dei bambini Buzzi invita a non sottovalutare il problema. Questo perché: “da un lato i bambini possono avere difficoltà a spiegare l’entità e la tipologia del proprio malessere, dall’altro perché gli adulti, colti di sorpresa, possono farsi prendere dal panico e agire in modo irrazionale. In questo senso - aggiunge - è positivo il fatto che, in caso di dolore pediatrico, la prima mossa degli italiani sia quella di consultare il pediatra, ma allo stesso tempo, se la situazione lo richiede, è opportuno poter intervenire con farmaci specifici adatti all’età.”

Come reagiscono gli adulti verso il dolore dei bambini?

Sempre Zuccotti spiega che quando a soffrire sono gli adulti è facile assumere un farmaco antidolorifico per attenuare la sofferenza, diverso è quando il dolore riguarda i bambini. Come comportarsi? Che fare? Un italiano su tre - se ha bambini nella fascia di età tra i 6 e gli 11 anni - contatta il pediatra che è in grado di suggerire la giusta strada da percorrere caso per caso.

Ma la prima reazione del mondo degli adulti alla sofferenza dei più piccoli è di dispiacere perché non vorremmo mai che siano i bambini a soffrire, seguono ansia e preoccupazione, sentimenti legati alla paura di non sapere gestire o semplicemente interpretare il dolore.

Noi di Mancini junior abbiamo pensato di stilare un breve elenco per riconoscere il dolore e imparare ad alleviarlo in maniera adeguata. Scopri di più di seguito.  

Il dolore dei bambini: prevenire è meglio che curare

Prevenire resta sempre la giusta strategia da seguire, anche quando interessa i più piccoli. Ma in che modo?

  1. Bisogna ascoltare attentamente i segnali di dolore del bambino e credere alle sue parole per avere gli strumenti adeguati ad aiutarlo e sollevarlo, in qualche modo, dalla sofferenza.
  2. Spiega al bambino quanto succede: renderlo partecipe lo renderà più sereno e collaborativo.
  3. È necessario affidarsi sempre a persone competenti per avere una valutazione del dolore. Rivolgiti al pediatra.
  4. Il tuo ruolo è fondamentale: farà da trait d’union tra il dolore del bambino e i medici.
  5. Infine, prova a far rilassare e distrarre il bambino ed eventualmente somministra, sotto controllo medico, i farmaci ad hoc.