Elf on the shelf: la tradizione è servita

Se anche tu su Tik Tok o altri social ti sei imbattuto in simpatici video di elfi dispettosi e vuoi saperne di più, sei nel posto giusto al momento giusto. Noi di Mancini junior, infatti, nel corso dell’articolo abbiamo deciso di approfondire un po’ questo fenomeno.

Da dove nasce e perché ce ne siamo subito innamorati? Mettiti comodo e scoprilo qui di seguito: che l’avventura abbia inizio!

Elf on the shelf: le origini

Elf on the shelf - letteralmente elfo sullo scaffale - è la storia di un Elfo, appunto, piccolo aiutante di Babbo Natale, che dal Polo Nord giunge nelle case di tutti i bambini del mondo per controllarne il comportamento e riferirlo poi a Babbo che stilerà una lista di buoni e cattivi.

A ogni bambino viene, dunque, assegnato un piccolo elfo che in Italia prende servizio il primo dicembre per poi volare via la vigilia di Natale. La storia di Elf on the shelf nasce dalla penna di Carol Aebersold e sua figlia Chanda Bell nel libro “The Elf on the Shelf - A Christmas Tradition”. Il racconto si ispira alla storia familiare di Carol che per le sue figlie gemelle dà il via a una nuova tradizione.

Pagina dopo pagina, spiega come fa Babbo Natale a sapere quali siano i bambini che si comportano bene e quali, invece, si comportano male. In questo modo sarà costantemente aggiornato dai suoi piccoli aiutanti. Dopo il successo del libro The Elf on the Shelf negli Stati Uniti, la tradizione è volata oltre confine, online puoi trovare anche un sito ufficiale dedicato al piccolo Elfo in cui sono spiegate le regole del gioco. Vediamole insieme.

Elf on the shelf: regole del gioco

In Italia il lavoro dell’Elfo inizia, come già abbiamo anticipato, in concomitanza con l’apertura del calendario dell’Avvento. Tutti pronti per il primo dicembre, dunque, ma ci sono delle regole da rispettare che è bene sapere. Due sono quelle fondamentali:

  • la prima è che i bambini possono tenere d’occhio l’Elfo senza mai toccarlo, se questo dovesse accadere, infatti, la magia finirebbe.
  • La seconda è che, proprio come Babbo Natale, l’Elfo agisce di notte. Che cosa combina? Leggi pure qualche spunto di seguito.

Tocca, ovviamente, ai genitori e alla loro fantasia attuare degli scherzi o dispetti ai figli prima del risveglio del mattino. E il gioco qui si fa davvero interessante perché potrebbe accadere di tutto. Ricorda, però, che le marachelle durano fino a Natale e, quindi, gli scherzi - a conti fatti - sono ben 24! Meglio non farsi cogliere impreparati perché una volta che il gioco inizia qualcuno dovrà pur portarlo avanti fino alla fine.

Tante le idee che puoi scovare tra i social. Su Instagram, Pinterest e TikTok, infatti, in tanti condividono consigli e spunti utili su come far muovere il piccolo aiutante di Babbo Natale durante queste fredde giornate di dicembre.

E, se in questi giorni hai visto pupazzi impiccati, rotoli di carta igienica srotolati, specchi imbrattati o addobbi strani in giro per la rete, bene, adesso sai chi è il responsabile. È proprio lui: Elf on the shelf che su quella mensola proprio non ci vuol stare. Se ora ti stai interrogando su quale possa essere il ruolo pedagogico che un piccolo Elfo può dare, di seguito lo abbiamo scritto nero su bianco e, leggendo qua e là, le parole degli esperti speriamo di fugare ogni dubbio.

Elf on the shelf: insegnamenti

Secondo alcuni esperti, Elf on the shelf è un’esperienza da far vivere ai più piccoli. Questo perché stimola la fantasia e fa vivere un gioco che non solo è molto divertente, ma può dare il suo utile contributo allo sviluppo dei bambini. Va sottolineato il ruolo fondamentale che viene rivestito dai genitori: sta a loro, infatti, accettare il gioco e - come abbiamo scritto in precedenza – accettare, in poco meno di un mese, di essere degli autori e sceneggiatori di dispetti e marachelle.

L’elfo che osserva i bambini come si comportano, li aiuterebbe a sviluppare il loro senso di responsabilità e quindi in modo giocoso gli insegna a guardarsi dall’esterno. Occhio, però, a non esagerare con i dispetti! Gli psicologi avvertono di mantenere il gioco con leggerezza e, soprattutto, occhio ai social. Molti bambini, infatti, hanno facilità di accesso a profili Tik Tok e potrebbero scoprire chi si nasconde dietro l’elfo. Perché rovinare la magia del Natale?